Eco era una ninfa super pettegola e Zeus era discretamente al corrente di quanto a sua moglie Era piacesse chiacchierare, fu questo il motivo che spinse il re dell’Olimpo a ingaggiare la bella ninfa per intrattenere sua moglie e lasciargli tempo libero per cornificarla a piacimento senza che Era potesse accorgersene e vendicarsi con le sue conquiste.
Ma questo piccolo teatrino durò ovviamente poco, perché come sempre Era sente subito la puzza di bruciato e nel giro di qualche giorno smaschera sia il marito che il suo piano. Ovviamente nemmeno vi sto a dire quanto ciò possa averla fatta infuriare, decide quindi di punire immediatamente Eco per essersi prestata ai sotterfugi di Zeus e la punisce togliendole l’uso della parola e condannandola a ripetere per l’eternità tutte le ultime parole che le vengono rivolte oppure che udiva.

Con grande dolore Eco inizia a convivere con la sua condizione, fino al giorno in cui incontra quello stra-fico di Narciso, del quale, CHIARAMENTE, si innamora subito. Inizialmente la ninfa prova a sopire i propri sentimenti ma la verità è che si innamora così profondamente che decide di farsi coraggio e di dichiararsi a Narciso. Purtroppo, come da copione, la dichiarazione non va a buon fine: Eco inizia a ripetere tutte le parole di Narciso, il quale si innervosisce perché pensa che la fanciulla lo stia prendendo in giro e quindi decide di scappare e lasciarla sola urlandole:”a sfigata non me rompe er cazzo e soprattutto non me cercà mai più”.

Il cuore di Eco è in mille pezzi, non respira dal dolore, si accascia a terra e si abbandona al pianto, un pianto copioso che la consuma lentamente, finché di lei non rimane niente se non la sua voce, l’eco, che ancora oggi ripete tutto ciò che sente, nella speranza di ritrovare le parole che possano riportare da lei l’unico suo grande amore: Narciso.